martedì 6 settembre 2016

Ferrata Alleghesi sul Monte Civetta (3220 mt) - 2 giorni EEA

Zona: DOLOMITI DI ZOLDO
Partenza: RIF. PALA FAVERA (1550 mt)  Parcheggio seggiovia  N 46.402661, E 12.100763
Arrivo: CIMA CIVETTA (3220 mt)
Dislivello: 1330 mt
Difficoltà: EEA (Escursionisti Esperti con Attrezzatura)
Periodo consigliato: da Giugno/Luglio a Settembre (neve permettendo, informarsi chiamando i rifugi)
Tempo di percorrenza: 8 + 7 ore
Cartina Tabacco n° 15

FOTO E RELAZIONE DI: MIATO MICHELE (AE Sez. Cai Mirano)




1° Giorno:

Partiamo dai pressi della stazione di arrivo della seggiovia di Palafavera (1887 mt - sentiero 556) con già negli occhi la nostra meta di oggi... la cima della Civetta:




C'incamminiamo per verdi prati in direzione del Rifugio Sonino al Coldai. Finalmente una bella giornata di sole!


Direi anche calda per la verità! Il Pelmo ci sorveglia un po' offuscato dall'afa...

sarà, infatti, un bagno di sudore arrivare al Coldai (2132 mt)! Pausa obbligata!

Riprendiamo la nostra marcia e il sentiero ci offre degli ottimi spunti per usare il teleobiettivo:


 Ci offre anche dei brevi passaggi su roccia:


anche brevi passaggi verticali attrezzati, per dirla tutta!


Però ci porta a destinazione: l'attacco della via ferrata!


Una volta indossati gli imbraghi risaliamo il breve zoccolo...

... e via! Siamo in parete!
Saliamo in verticale per un bel po':
prima di trovare una "comoda" cengia per guardare il paesaggio e tirare il fiato:
Perché si riprende subito a salire in verticale:
superiamo dei canalini:
iniziamo a vedere in faccia le guglie che prima ci incombevano dall'alto:
I passaggi attrezzati per i canalini continuano:
e continuano:
senza sosta:
ci conducono sempre più in alto:
Gli orizzonti si allargano:
saliamo con sullo sfondo il Pelmo e il cielo azzurro:

Da qui l'ambiente si fa decisamente più severo:

Svallichiamo una forcella:
e finalmente riusciamo a vedere di là della parete. La Marmolada, il Sella e tanto altro. In basso Alleghe e l'omonimo lago:

Riprendiamo per cenge più esposte:

Attraversiamo aeree creste:
sospese come fogli di carta:

 camminiamo in cielo:
La fatica si fa sentiere, ma la tentazione di prendere la scorciatoia per il Rifugio Torrani saltando la cima nemmeno ci sfiora!
Mettiamo mano ancora una volta al cavo, saliamo:

 Ci fermiamo a guardare il Pelmo, ormai siamo alla sua altezza!
Riprendiamo. Ultimo strappo:
Quasi a filo di cresta:


 Due passi ancora:

E siamo in cima! (3220 mt) L'atmosfera è irreale:

Abbagliato dal sole, penso a quanto sia bello quassù:
Lo sguardo intercetta le Odle là in fondo:
di qua si spinge fino al Glossglockner:


e di là, tra i raggi di sole, resto accecato a fissare le Pale di San Martino:

In tutta questa luce faccio fatica a guardare giù, nell'ombra, a scorgere il rifugio Torrani. Lo individuo a stento:
Non vorremmo lasciare questa cima, questa aria così limpida, ma partiamo lo stesso:
Scendiamo per sfasciumi fino al piccolo rifugio:
che ci offre una strepitosa balconata sulle Dolomiti (Rif. Torrani 2984 mt):

Con in primo piano il Pelmo:

che pian piano si colora:
anche le dolomiti friulane si colorano:
anche il Sorapiss:
ma per me è lui il protagonista:
L'enrosadira dà il massimo ora:
Infuoca il Col Nudo che sembra navigare nelle nuvole:
Assistiamo allo spettacolo fino all'ultimo raggio sull'Antelao:
In val di Zoldo è ormai buio:


2° giorno:

L'alba:
altra enrosadira:
Guardiamo l'aria dorata giocare con i diversi piani delle montagne:
mentre noi, immersi nel sole, ci prepariamo a far colazione:
Intanto i colori cambiano, e ammiriamo l'ombra del Cristallo che si stacca dallo sfondo chiaro:
Il controluce ci regala dei quadri astratti:
Salutiamo il rifugio:
è tempo di scendere in questa mattinata ancora più bella di quella di ieri:
Scendiamo per insidiosi salti di roccia:
Ci caliamo per brevi pareti attrezzate:
Attraversiamo pareti:
per ricalarci ancora su "salti" un po' più lunghi che ci conducono...
...su zoccoli di roccia da attraversare...
...per poi discendere:
Ultimo traverso che taglia rocce levigate nei pressi del Passo del Tenente:
Ultima parete attrezzata, non breve:
e discesa nel ghiaione:
Siamo giù dalla via normale... Normale?!? Va be' punti di vista. Ci dirigiamo ora verso il rifugio Coldai:
Prima passiamo per l'attacco della via ferrata Alleghesi, ieri siamo saliti da là:
Contorniamo poi queste rocce levigate dal ghiaccio:
raggiungiamo un piccolo "campanile di Val Montanaia" un po' fuori zona:
e siamo al rifugio! Ci riposiamo con birra e panini d'ordinanza!
Dopo una buona ora di siesta, salutiamo il rifugio Coldai:
ci caliamo verso i verdi prati di Malga Pioda, da dove raggiungeremo Palafavera:
Gettando di tanto in tanto uno sguardo là in alto alla nostra cima:
c'incamminiamo con la promessa di altre avventure:





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